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La Statua di
Maria SS. della Sanità


Dalla Monografia dell'Arciprete Pasquale Quarato sappiamo che il Principe Caracciolo, quando fece costruire la Chiesa, espose alla venerazione dei fedeli un quadro dipinto ad olio, di artista ignoto, che rappresentava l'immagine della Vergine Maria così come egli l'aveva veduta al momento della sua prodigiosa guarigione.

Di questo quadro qualcuno ancora conserva devotamente e gelosamente, la riproduzione.

Dal quadro si passò fedelmente ad una colossale statua scolpita su legno di pero della quale non sappiamo esattamente le origini, n‚ conosciamo il nome dell'artista che la realizzò.

Sappiamo soltanto dalla tradizione che, ultimata l'opera, costui ne rimase così soddisfatto e ammirato che morì per l'emozione.

La Vergine è seduta, o meglio appare soltanto appoggiata, su nubi in rilievo e porta il Bambino Gesù sul braccio sinistro, mentre tiene alzato il braccio destro e sembra, con la mano aperta, voler proteggere i fedeli che a Lei si rivolgono.

Posta su di un austero trono, alle spalle dell'Altare Maggiore, nell'Abside della Cappella a Lei dedicata, lì dove presumibilmente prima era collocato il quadro del Caracciolo, essa sembra dominare tutta la Chiesa, nonch‚ il paese di Volturara.

Non conosciamo l'anno in cui venne realizzata, ma è lì sicuramente sin dal 1711 quando, narrano le cronache, "dopo la consueta processione per le vie del paese, la Statua veniva esposta alla venerazione dei fedeli per tutto il mese di Maggio nella Chiesa Cattedrale, da dove poi veniva riportata al suo Santuario".

Il fervore religioso nei confronti della Madonna della Sanità e del suo Santuario, naturalmente non poteva non scaturire da qualche fatto prodigioso.

Dopo la guarigione del Principe Caracciolo non si conoscono altri fatti fmo a quelli avvenuti tra il 1853 e il 1898 e minuziosamente documentati dall'Arc. Don Pasquale Quarato.

Non staremo qui ad elencarli, tuttavia ci sembra doveroso accennare al primo di tali episodi.

Il tutto sembra aver avuto inizio il 7 Maggio 1853 quando, trovandosi la Statua nella Chiesa Cattedrale, dopo l'esposizione del SS. Sacramento, alcuni devoti in preghiera assistettero ad un avvenimento soprannaturale.

Videro ravvivarsi la Statua di insolito candore, le dita della mano destra si mossero sensibilmente e gli occhi, con una dolcezza paradisiaca, girarono intorno.

Questi fatti si ripeterono per tutto il mese di Maggio di quell'anno e numerosi pellegrini, richiamati dal prodigio, ne furono testimoni.


Naturalmente la notizia giunse al Vescovo del tempo, Monsignor Giuseppe Iannuzzi il quale, accertatosi di persona, il 22 Luglio di quell'anno emise il primo decreto del Processo Canonico che però non fu mai portato a termine per la morte del Prelato.

Questo fu il primo di una lunga serie di miracoli che riguardarono guarigioni improvvise e insperate di numerosi fedeli del posto e dei paesi vicini, nonch‚ addirittura della lontana America.

Ne sono testimonianza i numerosi ex voto che ancora si conservano e che vengono esposti nel Santuario nei giorni della ricorrenza della festa in onore della Madonna della Sanità.

Questi miracoli furono quasi tutti documentati e avvalorati da attente perizie mediche e conservati nell'allora Archivio Capitolare.

In ognuno di questi documenti viene sempre ricordata la fiducia incondizionata nei confronti della Vergine della Sanità e l'instancabile preghiera di coloro che ottennero le grazie a sottolineare questo come fatto essenziale per ottenere la guarigione desiderata, insieme spesso anche alla promessa di recarsi pellegrini al suo Santuario.


La riconoscenza nei confronti della Madonna cominciò a manifestarsi con numerose donazioni, di piccolo o grande valore, a seconda delle possibilità, che finirono con l'arricchire il Simulacro di tanti oggetti in oro che si rese necessario realizzare una veste sulla quale poterli attaccare.