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Le Origini


Oggi queste due lapidi si trovano all'ingresso della Chiesa.

Un'altra Abazia in onore di 5. Antonio da Padova fu eretta dalla famiglia D'Alessio.

Non si hanno particolari notizie riguardanti i cento anni che seguirono sino ad arrivare al 1818 quando il Concordato tra Stato e Chiesa soppresse la Diocesi di Volturara aggregandola a quella di Lucera.

Infatti nel 1856 il Vescovo di Lucera, Monsignor Giuseppe lannuzzi, ottenne dal Re delle due Sicilie l'installazione, presso la Cappella, dei Padri di San Pietro e Cesarano ai quali fu affidato il compito di istituire un Convitto per i giovani studenti di Volturara potendo avvalersi del cospicuo lascito del Signor Pietrantonio Bilancia.

Il Rettore di questa casa religiosa, Padre Gaetano barbaro, per edificare il Convitto, demolì il primitivo Cappellone posto all'ingresso della Chiesa, in modo da ottenere una navata più lunga, rialzò il prospetto della Chiesa e sul lato Sud-Est cominciò a costruire il Convento a cui doveva essere annesso il Convitto.

Purtroppo i lavori furono interrotti da un Decreto del 1861 con il quale venivano sciolte le Corporazioni Religiose e venivano incamerati i beni ecclesiastici che passarono così all'Amministrazione Comunale (1866).

Partito il Rettore Barbaro, l'opera rimase incompiuta, la Chiesa con il solo soffitto costruito e il Convento appena abbozzato.

Seguirono anni di abbandono e di degrado come era già avvenuto in passato; ma come in passato la Cappella visse una nuova rinascita.

Un'epigrafe sotto la volta del Tempio ricordava: "La Congraga di Carità, i cittadini di Volturara e quelli di S. Croce di Magliano col loro generoso soccorso, al culto divino questa Chiesa crollante ridonarono, nell'anno di grazia 1881. Essendo Rettori i Signori D. Francescantonio Can. Del Rosso e D. Antonio Can. Ianigro, sotto il sindacato del Dottor Medico Francesco Bilancia".

Così un'ennesima gara di solidarietà riportò la Chiesa agli antichi splendori: i Signori Vaccarella di Foggia fecero ricostruire le volte e le fecero abbellire con stucchi e pitture.

Il pavimento, rotto e sconnesso, fu risistemato e la Cappella venne restituita al culto.

E' doveroso ricordare che fin dal 1853 spiccava sulla facciata un'immagine della SS. Vergine su mattoni verniciati fatta dipingere dal Signor Aniello Imperato per grazia ricevuta.

Inoltre Volturaresi del posto e quelli emigrati in America e in Canada, con oblazioni, arricchirono la Chiesa di splendidi candelabri.

I Signori Cairellì arredarono l'Altare Maggiore di una tovaglia di raso rosso ricamata in oro e seta.

Tutto quesato tesoro subì ben tre furti e ogni volta i devoti provvidero a ricostruirlo.

 

 

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