Home
Storia

Le origini

L'era moderna

I giorni nostri
Arte
Preghiere
Orari
Feste
Contatti
Link
www.santuari.it





 

L'Era Moderna


L'undici Febbraio 1929 è una data importante nella storia dell'Italia Moderna: viene finalmente stipulato un Concordato tra Stato e Chiesa secondo il quale i beni Ecclesiastici, che una vecchia legge del 1866 considerava "Enti autonomi laicali di culto", ora venivano restituiti di fatto all'Autorità Ecclesiastica.

Così il Santuario della Madonna della Sanità, che nel 1866 era passato all'Amministrazione Comunale, ora ritornava alla Chiesa.

Fu il Vescovo di Lucera, Monsignor Giuseppe Di Girolamo a condurre le pratiche relative a questo passaggio.

Ma Monsignor Di Girolamo non si limtò ad occuparsi dei soli fatti burocratici.

Egli aveva visitato il Santuario già nel 1922 in occasione di una sua Visita Apostolica a Volturara e, nonostante lo avesse trovato in uno stato di degrado, per la noncuranza delle istituzioni civili del tempo, si era reso conto dell'importanza che quella Chiesa potesse rappresentare per l'intera Diocesi.

Infatti sin da allora egli iniziò la sua opera di persuasione nei confronti delle Autorità civili e così, cambiata l'Amministrazione Comunale e firmato il Concordato, finalmente il 4 Agosto 1933 venne definita la pratica di cessione del Santuario alla Chiesa, grazie anche alla sensibilità del Podestà del tempo, Signor Evivaldo Rosano.

Ma i progetti di Monsignor Di Girolamo erano ben più ampi.

Subito nell'anno successivo il Vescovo fece iniziare i lavori di restauro della Cappella e, ache se poteva fare affidamento su pochissime risorse, avviò un'opera così radicale della quale pochi credevano di poterne vedere la conclusione. La volta sovrastante il portone fu abbattuta e ricostruita e fu rifatto anche il pavimento dell'ingresso; fu allestita una conduttura per lo scolo delle acque di rifiuto; furono creati due corridoi, uno al pian terreno e uno al piano superiore dell'edificio adiacente la Chiesa.

Qui si realizzò un'ampia sala al pian terreno con uno stanzino e un lavatoio con la vasca per l'acqua e un fornello in muratura per il bucato, mentre al piano superiore fu rimaneggiata e messa a nuovo la parte sovrastante la Sacrestia, dove alloggiarono i primi Padri Predicatori, che divenne un ampio locale adibito a laboratorio. Infine fu aperto un portoncino con pianerottolo prospiciente la strada Nazionale, si fece l'impianto elettrico e si arredò l'edificio di banchi per l'Asilo e di attrezzi e tavoli per la cucina e del mobilio necessario.

 

 
.