Origine del Santuario

   

A raccontarlo prima agli amici, e poi al Vescovo Giambattista Comparini è lo stesso Gabriele: "Alla mia invocazione e' apparsa davanti a me una mostruosa figura infernale; spaventato ho fatto il segno della croce e ho invocato l'aiuto della Madonna, stavo per fuggire, quando da una luce splendente, una voce celestiale mi disse: "Fermati, non temere, tu mi hai chiamata! Convertiti, sali questo Colle, troverai la mia Immagine; voglio che tu mi costruisca un tempio, e il giorno della Consacrazione farò risplendere un prodigio che nei secoli testimonierà la mia presenza nel tuo paese".


Il ghignoso Gabriele, divenuto mite agnello, non rientra in casa; defilato va alla Chiesa Parrocchiale di San Giovanni Evagelista che trova chiusa, siede sull'uscio, ne aspetta l'apertura e va a pregare davanti all'immagine della Madonna.

La sua presenza in Chiesa, a quell'ora mattutina, suscita meraviglia tra i fedeli. Terminata la preghiera si andò dal parroco a chiedere la sua rinascita spirituale mediante la confessione.
Rinato dalla grazia dello Spirito Santo, uomo nuovo, va all'appuntamento, stabilito la sera precedente, con gli amici.

L'impatto con questi è diverso da quello degli altri giorni, perchè Gabriele non è più baldanzoso; è calmo, mite, sereno e dolce; a vederlo, cosi tanto mutato, gli amici restano sconcertati, e alla loro domanda "L'hai ammazzato?" Gabriele con voce dolce e fioca racconta loro quanto era avvenuto nella notte.

Essi non credono al suo racconto tacciandolo di essere visionario, vile e menzognero. Gabriele, che doveva avere ascendenza su di loro li invita ad andare con lui a ritrovare l'Immagine della Madonna: se ciò non si fosse avverato, essi potevano anche ucciderlo.

Origine del Santuario

Gabriele Mattei

Visione della Madonna

Il miracolo

Ricognizione di Mons. Comparini

Il messaggio della Madonna

Il pellegrinaggio

Omicidio di Gabriele

 



 

 


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